Le ultime ricerche scientifiche dimostrano che l’attività fisica, ed in particolare l’andare in bici, influenza positivamente la salute cerebrale migliorando le funzioni cognitive, quindi la memoria, l’apprendimento e pure il tono dell’umore.
L’attività fisica provoca un aumento del flusso sanguigno grazie al quale l’ossigeno viene trasportato in quantità adeguata migliorando la funzionalità di tutte le cellule dell’organismo comprese quelle del cervello.
Dopo un allenamento si creano, a livello della corteccia motoria, nuove connessioni e migliora la capacità di compiere movimenti complessi, lavorando sulla motricità.
Viene stimolata anche la corteccia parietale, dove viene elaborata la memoria, e l’Ippocampo. L’ Ippocampo, definito così perché la sua forma ricorda un cavalluccio marino, è quella parte dell’ encefalo situato nel lobo parietale e inserito nel sistema limbico. Svolge un ruolo importante nella formazione delle memorie esplicite, nella trasformazione della memoria a breve termine in memoria a lungo termine e nella capacità del movimento spaziale. È correlato con le patologie neuro degenerative come l’Alzheimer e la demenza senile, i cui primi sintomi sono infatti deficit di memoria e disorientamento.
Tutte le volte che facciamo attività fisica, il nostro organismo produce sostanze (neurotrasmettitori) dette endorfine, quali la dopamina e la serotonina. Queste sostanze sono anche dette “oppiodi endogeni” perché attenuano la fatica e il dolore, provocano rilassamento e migliorarano il tono dell’umore, con effetti ansiolitici e antidepressivi.
Tali effetti possono permanere fino a due ore dopo la fine dell’allenamento apportando contemporaneamente modifiche positive anche di lunga durata. Tra queste la creazione di nuove sinapsi (punti di contatto tra due cellule del tessuto nervoso, i neuroni, deputati alla trasmissione degli impulsi nervosi).
I neuro scienziati sono concordi nell’affermare che sono necessari almeno trenta minuti di essercio fisico di tipo aerobico, per 3/4 volte alla settimana, per stimolare l’apparato cardiovascolare il quale a sua volta influenza in modo positivo il cervello.
Tutti questi effetti positivi per il nostro benessere psicofisico vengono amplificati se l’attività fisica viene svolta all’aperto, immersi nella natura, potente fonte energetica con proprietà terapeutiche in grado di contribuire ad innescare la nostra innata capacità di autoguarigione. Vedi articolo: Biofilia.
Lo sostengo da anni. Sperimentato sul campo in oltre venti anni. Era d’accordo anche il Dott. Veronesi che incotrai alla mia prima Randonnee Roma-Bergamo all’inizio del XXI secolo.