Il monte Terminillo fino al 1933 era una montagna raggiungibile solo a piedi, frequentata da pastori e da pochi appassionati di alpinismo. Durante un volo aereo che lo riportava a Roma, Mussolini, sorvolando la zona di Rieti intuì che il Terminillo, vista la vicinanza con la capitale, potesse diventare la “montagna di Roma”, così come Ostia era diventata il “mare di Roma”(VIDEO DELL’ISTITUTO LUCE).
L’incarico di costruire la strada fino a Pian de’ Valli, a 1600 m., completata nel 1938, fu affidato al papà di Vittorio Gassman. In quegli anni, grazie a questo nuovo collegamento, si sviluppò il primo embrione del centro turistico attuale. Alberghi, case private, ostelli e strutture dopolavoristiche accolsero sia la borghesia e l’aristocrazia romana che operai e impiegati organizzati, favoriti dalle politiche sociali del fascismo.
VIDEO ISTITUTO LUCE – UNA GITA A TERMINILLO
VIDEO ISTITUTO LUCE – INAUGURAZIONE DI UNA NUOVA FUNIVIA
VIDEO ISTITUTO LUCE – CAMPIONATO ITALIANO SCI FEMMINILE
VIDEO ISTITUTO LUCE – LO SCI SUL TERMINILLO
TERMINILLO – LA MONTAGNA DELLA DOLCE VITA
Terminillo in quegli anni divenne una delle mete di montagna più ambite, non solo per i romani e per i ternani, ma per tutti gli estimatori e i praticanti dello sci. Nel dopoguerra, dal 1955 al 1965 Terminillo ebbe un nuovo momento di sviluppo. Il nascente turismo di massa fu attratto dal mito del Terminillo e dalla inaspettata notorietà che apportò la presenza di molti divi del cinema e altri personaggi noti del mondo della politica e della cultura. Nacquero molti nuovi alberghi e furono ampliate le pista da sci e realizzati nuovi impianti di risalita.
Erano visitatori abituali del Terminillo Gino Cervi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Jean Sorel, Gina Lollobrigida (che qui nel 1949 sposò Mirko Skofic), Bice Valori, Paolo Panelli, Antonello Falqui, Luciano Enner, Giuliano Gemma, Raf Vallone, Massimo Girotti, Rossana Podestà, Eleonora Rossi Drago, Bruno Modugno, Carla Del Poggio, Anna Maria Ferrero, Marina Vlady Versois, Tina Pica, Luigi Zampa ed Eduardo De Filippo. In quegli stessi anni, grazie al successo del Terminillo, anche il vicino lago di Piediluco venne interessato da questo fermento. Terminillo e Piediluco divennero le località estive della “Dolce Vita” romana.
A partire dagli anni ’70, l’immagine di Terminillo come località turistica invernale perde consistenza. Molti alberghi vengono trasformati in residence, la costruzione delle autostrade rende più facilmente accessibili le località montane delle Alpi, lo stesso Abruzzo si attrezza, riuscendoci, per fare concorrenza alla montagna di Roma. Fino agli anni recenti Terminillo subisce un lento e inesorabile declino come località sciistica lasciando però il posto ad una diversa interpretazione di questa montagna bellissima e ricca di fascino.
TERMINILLO – LA MONTAGNA DEI CICLISTI
Terminillo infatti è anche una montagna mitica per il Ciclismo. Nel 1936 vi si svolse la prima cronoscalata della storia del Giro d’Italia da Rieti a Campoforogna, vinta da Giuseppe Olmo con Bartali in maglia rosa. Nel 1937 fu lo stesso Bartali a vincere la cronoscalata e a indossare nuovamente la maglia rosa nel Giro che conquistò. Nel 1938 e nel 1939 si svolsero altre due edizioni della cronoscalata per poi riprendere nel dopoguerra, dal 1987 al 2010, con 5 arrivi di tappa in linea.
VIDEO DELLA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA 1997
VIDEO DELLA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA DEL 2003
VIDEO DELLA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA DEL 2010
Terminillo è anche la montagna della classicissima Tirreno Adriatico.
VIDEO DELLA TAPPA DELLA TIRRENO ADRIATICO DEL 2015
VIDEO DELLA TAPPA DELLA TIRRENO ADRIATICO 2017
La salita del Terminillo, fino alla Sella di Leonessa (1885 m), versante meridionale da Vazia-Rieti è considerata una delle ascese più dure del Centro-Italia, assieme a quella del Gran Sasso (Campo Imperatore) e del Blockhaus, sia per il dislivello totale (1390 m), che per la lunghezza (21,3 km) e le pendenze (media 6,5% con punte fino al 13%). Un po’ più dolce e più breve (15,4 km al 6,1 % media con punte del 10%) la scalata dal versante settentrionale di Leonessa. Un terzo versante, sterrato e altamente suggestivo, è quello ad est che sale lungo le pendici di Monte Elefante passando per Micigliano (circa 14 Km al 7,3% di pendenza media).
VEDI IL VIDEO “LE GRANDI SALITE – TERMINILLO” (DI DAVIDE CASSANI)
TRE PROPOSTE PER TRE SCALATE DEL TERMINILLO
Ci sono 3 possibilità di scalare il Monte Terminillo. Due su asfalto e una su sterrato. Il percorso più frequentato e amato dai ciclisti è quello che parte da Leonessa (quota 900 m.). E’ una bella salita quasi tutta in ombra perchè immersa nel bosco, da Campo Stella (quota 1000 m.) fino a quota 1600 m, quando il paesaggio diventa più aspro con una serie di tornanti fino al valico di Sella di Leonessa (quota 1890 m.).
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L’altro percorso, quello dei professionisti, parte da Rieti (ma in realtà la vera salita iniza da Vazia) e arriva prima a Pian di Rosce a quota 1080 m., poi a Pian de’ Valli a quota 1600 m. e, dopo un tratto in falsopiano a Campoforogna (dove si sono concluse le tappe del Giro e della Tirreno Adriatico), si arriva fino alla Sella di Leonessa. Quest’ultimo tratto presenta alcuni tornanti particolarmente belli.
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Il percorso sterrato inizia nei pressi di Antrodoco (quota 480 m.) e si sale senza sosta fino a ricongiungersi alla strada asfaltata (quota 1790 m.) nei pressi del Rifugio Sebastiani. Il percorso è molto bello anche se presenta alcuni tratti impegnativi. Dopo l’abitato di Micigliano, diventa più ripido e per alcuni tratti, sui tornanti, su una cementata, ma poi il fondo diventa ghiaioso e difficile da interpretare (alcuni ciclisti, meno esperti, sono costretti a percorrere alcuni tratti a piedi). Comunque ne vale la pena.
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Tutte e tre le salite sono molto belle e meritevoli della fatica che inevitabilmente bisogna fare. Il mio suggerimento, così come riportato nelle mappe, è di stabilire come “campo base” il Lago di Piediluco (nei pressi della Cascata delle Marmore) dove sono presenti molte strutture ricettive per tutte le tasche e per tutti i gusti. Da Piediluco è facile arrivare a Terminillo sia passando da Leonessa che da Rieti e poi far ritorno a Piediluco chiudendo un anello. Per il percorso in MTB può essere utilizzato il treno che parte dalla stazione di Marmore e arriva ad Antrodoco. E’ un treno che carica anche le bici e consente di evitare di percorrere la piana reatina con le ruote grasse.
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