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Esiste una relazione, una unione inestricabile tra corpo e anima (mente), che si esplicita attraverso un legame biochimico. 
Le emozioni che ne scaturiscono hanno un ruolo fondamentale nella salute e nella malattia.
Ciò propone una nuova visione dell’organismo umano come rete di comunicazione, dalla quale deriva una nuova definizione di salute e malattia, tale da conferire agli individui una nuova responsabilità e un maggior controllo sulla propria salute, quindi sulla propria vita e sul proprio destino. Questo il nuovo paradigma.

Di tutto questo, possiamo esserne testimoni ogni momento, se soltanto fossimo più attenti e non lo dessimo per scontato.

Chi tra noi non ha provato uno stato di malessere (mal di stomaco, accelerazione del battito cardiaco, ecc) conseguente  ad esempio ad un litigio?  Una reazione, cioè, che si manifesta a livello del corpo fisico conseguente ad una emozione causata da uno stimolo esterno, in questo caso negativo. Allo stesso modo come dimenticare l’emozione e la sensazione di “farfalle nello stomaco ” o di “tuffo al cuore” causato dalla sola visione del/la nostro/a innamorato/a?  

Nella nostra cultura, la scienza e quindi la medicina (occidentale, allopatica) ha cercato sempre di negare l’importanza dei fattori psicosomatici (psiche=anima, soma= corpo), in quanto fenomeni non tangibili, impalpabili, così come il loro ruolo nella malattia. 
In realtà, tutte le malattie, anche quando non hanno una base psicosomatica, presentano comunque una componente psicosomatica ben precisa.

Sono le emozioni ad unire la mente (l’anima…) al corpo e sono state individuate quelle molecole corrispondenti alle emozioni, che sono strettamente connesse alla fisiologia del nostro corpo. 

Avviene così, quindi, il passaggio dalla visione meccanicistica, riduzionista dell’individuo (il corpo è una macchina, risultante dall’assemblaggio di pezzi tra loro separati, non connessi e indipendenti dalla mente, in cui le emozioni  non hanno alcun ruolo o legame con il corpo), alla visione olistica dell’individuo, come un sistema integrato di mente (anima…) che attraverso le emozioni è collegato al corpo fisico.

Questo sistema di comunicazione è una dimostrazione dell’intelligenza dell’unità mente/corpo, un’intelligenza talmente sviluppata ed evoluta da ricercare costantemente il benessere e tale da poter garantire potenzialmente la salute e l’assenza di malattia.

Come già detto, la scienza non ammette l’esistenza di ciò che non è possibile misurare. Essendo considerate entità, anzi ” non entità “, la mente, le emozioni, l’anima non sono mai state prese in considerazione in riferimento alla salute e alla malattia. 

La vera svolta in questo senso è avvenuta con la scoperta scientifica di quello che un tempo era considerata una “non entità ” e cioè l’esistenza del recettore. Quella molecola grazie alla quale, tra l’altro,  possiamo dimostrare il funzionamento dei farmaci.

I RECETTORI

I recettori sono molecole distribuite in lungo e largo nel nostro corpo, cervello compreso,  che, attivate da specifici leganti,  danno il via ad una serie di attività che, su una scala più globale, si traducono in vistose modificazioni nel comportamento, nell’umore, nell’equilibrio dei nostri organi. Rappresentano le basi molecolari delle emozioni.

L’esempio è quello del recettore per le endorfine (droga endogena), quelle sostanze prodotte dal nostro organismo, per esempio durante l’attività fisica o l’attività sessuale, collegate alla sensazione di piacere sia fisico che mentale. Lo stesso recettore al quale si legano le droghe esogene, sintetiche  (morfina, eroina..) producendo le stesse sensazioni di piacere, ma contemporaneamente devastanti per l’organismo, come tutti sappiamo. 

L’emozione è l’equivalente della droga, infatti entrambi sono leganti che si fissano sui recettori dell’organismo.

Il ricordo e il rendimento della memoria sono influenzati dal nostro stato d’animo. Quando siamo di ottimo umore tendiamo a ricordare meglio le esperienze emozionali positive e quelle negative quando siamo di cattivo umore. Questo spiega il comportamento più altruistico e gentile nei confronti del prossimo quando siamo di buon umore, così come tendiamo a ferire il prossimo quando siamo di cattivo umore. 

Il legante quindi è portatore di un messaggio, che trasmesso all’interno della cellula ne modifica lo stato. Ciò si svolge simultaneamente in tutte le parti del corpo e del cervello in modo coerente e armonioso rendendo possibile la vita dell’organismo in salute. 

L’approccio olistico alla salute si basa proprio su questo concetto di visione d’insieme del sistema mente(emozioni)/ corpo, sistema altamente intelligente: 
capire come le emozioni agiscono sul nostro corpo, quale ruolo hanno sul piano della salute; 
scoprire come attingere a quell’intelligenza che lega e coordina le emozioni al corpo, attingere quindi ai meccanismi naturali di autoguarigione e rigenerativi, lasciandola lavorare senza intervenire; 
scoprire il modo per favorire la produzione di “droga” endogena, di attivare quelle vie già presenti nel nostro organismo, che possono facilitare il percorso di benessere fisico e mentale, di facilitare esperienze di piacere intenso, estatiche, correlate alla capacità intrinseca di espansione della coscienza. 

Ogni ciclista “consapevole “, che conosce il proprio sistema mente/corpo ed è in modalità “mindfulness”, cioè attento a se stesso, sperimenta questo tipo di esperienza durante e dopo i suoi viaggi in bicicletta. (leggi il nostro libro “la felicità in bicicletta“). Si, perché questo meccanismo non produce soltanto effetti immediati, ma effetti che durano nel tempo e che contribuiscono giorno dopo giorno a strutturare positivamente la propria salute. 

Ogni volta che proviamo un’emozione, proviamo a non subirla automaticamente, restiamo presenti a noi stessi, restiamo in ascolto consapevole e non giudicante, osservando ciò che quella emozione sta provocando a livello di ciascuna cellula del nostro organismo. Inizia così, con un piccolissimo passo, il cammino verso la ri-acquisizione della centralità rispetto alla nostra salute.

È così che possiamo intervenire consapevolmente e responsabilmente sul processo dinamico della salute, correggendo eventuali deviazioni che ci stanno allontanando da quell’equilibrio che corrisponde alla salute.

Perché se arrabbiarmi mi fa star male e ne sono consapevole, quando mi si ripresenterà quel tipo di esperienza, posso scegliere di allontanarmi da quell’emozione negativa, perché so che altrimenti avrà inevitabili conseguenze, anch’esse negative, sul piano della salute.

Daniela Angelozzi

Farmacista di professione, andando in bicicletta ho scoperto il significato del movimento associato al vivere immersi nella natura, alla ricerca della bellezza. Per descrivere di cosa si tratta ho coniato la definizione: "meditazione dinamica". Il mio è un approccio olistico al tema della salute e del benessere come equilibrio psicofisico. La bici è equilibrio.

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