
Guardando in tv la classica del Nord “Amstel Gold Race” sono rimasto impressionato dalle bellissime stradine secondarie destinate ad una mobilità dolce, dove automobilisti e ciclisti si rispettano condividendo lo stesso spazio.
Ho scattato queste foto inquadrando la tv, perché sono la prova di un approccio molto pragmatico, volto a risolvere i problemi in modo semplice, creando opportunità.
In Olanda, per consentire la mobilità dolce su strade secondarie, hanno stabilito una regola condominiale: la strada è di tutti, senza distinzione. Alle auto è riservata la carreggiata centrale e ai ciclisti quelle laterali. Ma questo non in modo esclusivo. Le auto viaggiano al centro della strada in presenza di ciclisti, ma possono transitare occasionalmente anche sulla corsia di destra, in assenza di ciclisti, quando sopraggiunge un altro veicolo nella direzione opposta. Ovviamente, tutti devono procedere più lentamente, facendo attenzione. Le linee bianche sono infatti tratteggiate e lasciano liberi i vari utenti di valicarle ma nel rispetto reciproco e in base alle condizioni oggettive del traffico.
E’ possibile che in Italia tutto questo non solo non sia possibile, ma impensabile ?
Perché la soluzione è realizzare nuove infrastrutture e non riqualificare quelle esistenti ?
Costa di più ? No, costa meno.
Ci vuole più tempo ? No, ne basta molto meno. Non si devono fare espropri, trovare risorse ingenti, perdersi in procedure macchinose e dall’esito incerto.
Basta guardarsi intorno, anzi, basta solo guardare una corsa in tv per capire che si può fare.

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