Nel momento in cui si sale su una bicicletta e si sperimenta il piacere di muoversi in equilibrio sulle due ruote, si diventa ciclisti.

Ma i ciclisti non sono tutti uguali. Ciascuno ha un suo modo di vivere la bicicletta. E’ quindi difficile definire all’interno di categorie rigide la tipologia di ciclista che ognuno di noi interpreta nel corso della vita. Io ad esempio sono un ciclista sia dalla tenera età ma fino alla maturità ho utilizzato moltissimo la bici ma esclusivamente per spostamenti urbani. Solo più tardi ho subito il contagio vero e proprio del Ciclismo che, come ho definito recentemente: “è quelle malattia che ti guarisce”. 

Quindi, semplicemente come strumento molto rudimentale per classificare un fenomeno, ho individuato delle macro categorie che possono essere utili a definire le caratteristiche generiche di chi pratica il ciclismo, in base al tipo di contagio subito, e alle modalità che utilizza per vivere il territorio sul quale pedala. Una guida a servizio di chi intende capire un fenomeno in crescita esponenziale attraverso una classificazione funzionale per individuare un target.

L’agonista professionista

E’ colui che pratica il ciclismo a livello professionistico. I suoi spostamenti sono dettati da esigenze legate alle competizioni e alla preparazione atletica. E’ legato a squadre strutturate che organizzano gli spostamenti, la logistica e le attività. E’ un turista “per caso” che però può contribuire a caratterizzare un territorio con la sua presenza che non passa inosservata. Perché le squadre a cui appartiene possano scegliere un territorio piuttosto che un altro è necessario che questo sia altamente strutturato per poter svolgere allenamenti mirati, in sicurezza e con tutti i confort. Le squadre scelgono location per i ritiri che possono durare una o più settimane nei periodi non agonistici.

L’agonista amatore

E’ colui che pratica ciclismo per passione e con spirito competitivo. E’ tesserato alla FCI o Enti riconosciuti dal CONI e si sottopone a visite mediche sportive annualmente. E’ un soggetto che si allena con continuità e partecipa a gare in ambito regionale ed extraregionale. Raramente la sua squadra (anch’essa amatoriale) è organizzata e, quindi, i suoi spostamenti sono individuali o a piccoli gruppi e le scelte localizzative abbastanza casuali. Sceglie comunque sistemazioni che gli consentano di organizzare la sua competizione in base alle sue esigenze. L’hotel deve permettergli di portare la bici in camera, le colazioni devono essere abbondanti e in orari particolari in base alle competizioni a cui partecipa. In genere questa tipologia fa un solo pernottamento e, raramente, due. A questa categoria appartengono tutte le fasce d’età con prevalenza di quelle dai 30 ai 50 anni.

Il cicloturista organizzato

E’ colui che partecipa a cicloraduni (appositamente organizzati) o a pedalate ecologiche, quasi sempre abbinate a competizioni amatoriali sullo stesso percorso, con qualche variante. In genere fa parte di associazioni amatoriali. Si sposta in gruppo o, comunque, coordinandosi con gli altri componenti dell’associazione. Il suo è un approccio più rilassato. Rispetto all’agonista il cicloturista è attento alle offerte del territorio, sia enogastronomiche che logistiche (qualche volta anche culturali) ma le decisioni sono quasi sempre prese dai dirigenti dell’associazione che propongono un calendario di eventi e raccolgono le adesioni. In genere si limita ad un pernottamento. Le fasce d’età di questa categoria sono estese con poca presenza di giovani.

Il cicloturista non competitivo

E’ colui che non fa parte di associazioni o, se ne fa parte, non partecipa regolarmente alle iniziative sociali. Si organizza da solo o con gruppi di amici per giri anche di notevole chilometraggio. In alcuni periodi dell’anno, in coincidenza con vacanze estive, organizza escursioni “mitiche” anche all’estero sui percorsi che sono nell’immaginario di tutti i ciclisti (i passi dolomitici, le salite del Tour, le classiche del Nord). Tra gli itinerari “mito” rientra anche il monte Terminillo, la 9 Colli, la Maratona delle Dolomiti. L’organizzazione di queste vacanze è condivisa tra gruppi di amici che scelgono alberghi e sistemazioni in modo autonomo e spesso casuale (oppure in base a indicazioni di altri amici). Nel caso dei viaggi all’estero si tratta di periodi di almeno una settimana, mentre per le uscite mitiche al massimo un pernottamento o due. Le fasce d’età di questa categoria sono dai 40 in su.

Il turista in bicicletta

Si tratta di una categoria che è attratta più dal percorso che dall’aspetto agonistico. E’ un viaggiatore “lento” che con “spirito libero” conquista nuovi territori. Raramente torna sulle proprie tracce: è alla scoperta della natura e delle attrazioni culturali del territorio. Organizza autonomamente i suoi percorsi considerando chilometraggi e dislivelli, guidato più dai punti di interesse raggiungibili che dalle caratteristiche di percorribilità. Viaggia portando con se i bagagli e programma le soste presso alberghi e locande attrezzate per ospitarlo. Le sue avventure sono condivise da un compagno o una compagna o, al massimo da più coppie di amici. Questa tipologia è poco diffusa in Italia mentre è un fenomeno ormai numericamente rilevante all’estero. L’Italia è una delle mete più importanti per questi turisti. Le fasce d’età sono varie in base ai paesi di provenienza.

Il ciclista “per caso”

E’ una categoria molto significativa numericamente che pratica il ciclismo solo in alcuni periodi dell’anno e solo a certe condizioni. In genere è un soggetto che pratica qualche attività fisica ed è propenso ad organizzare vacanze “attive” che prevedono escursioni e attività sportive. La bicicletta si inserisce in questo tipo di attività ma deve essere disponibile e inserita all’interno di un’offerta strutturata. Questa tipologia è attratta dalla pratica di un ciclismo escursionistico “leggero” su brevi percorsi pianeggianti o collinari. Quasi sempre, dopo una prima esperienza fortunata, il ciclista per caso si trasforma in un ciclista vero e proprio. E’ una tipologia in crescita che, però, non sceglie partendo dalla bicicletta ma incontra successivamente la bicicletta. La presenza di un’offerta qualificata di guide e maestri MTB può favorire questo passaggio e consolidare il rapporto con il territorio e le sue strutture ricettive. A questa categoria appartengono tutte le fasce d’età.

Ovviamente questa classificazione non può essere considerata in modo rigido poiché ci sono alcuni cicloturisti che appartengono a più di una categoria. Basti pensare ai cicloamatori che fanno le proprie uscite in bici durante le vacanze con la famiglia come attività secondaria. Per questa categoria la scelta della località di vacanza non è dettata dagli interessi individuali ma la presenza di opportunità per continuare a vivere la propria passione può spingere il cicloamoatore a condizionare le scelte della famiglia.

Tutte queste categorie possono essere interessate ad usufruire di una offerta strutturata ma con diversi gradi di ritorno per il territorio.
Il ciclista per caso è quello che può occupare per periodi più lunghi (settimane di vacanza e weekend) le strutture ricettive.
Il turista in bicicletta utilizza strutture ricettive solo per una notte così come il cicloturista non competitivo.
Queste 3 categorie hanno però il pregio di essere quelle più rilevanti dal punto di vista numerico.

Per quanto riguarda la richiesta di servizi accessori (noleggio bici, guide ecc.) è solo la categoria “ciclista per caso” che è interessata massicciamente, mentre le altre categorie viaggiano con la propria bici e sono già equipaggiati (possono però avere bisogno di guide locali e servizi di assistenza meccanica).

Valter Ballarini

Nato a Terni, in Umbria, ciclista, randonneur, guida cicloturistica, da anni esplora il mondo del Ciclismo non solo come fenomeno sportivo ma come modalità più consapevole di osservare e vivere la realtà. Architetto, in passato, ha realizzato progetti come la Bibliomediateca e il Videocentro a Terni, la Città del Gusto del Gambero Rosso a Roma, il Virtual Reality & Multi Media Park di Torino.

More Posts

3 commenti
  1. Valter Ballarini
    Valter Ballarini dice:

    Grazie Domenico, hai ragione, manca un profilo molto importante al quale, per altro, penso di appartenere anche io. Condivido il tuo modo di interpretare il ciclismo e la passione che ti spinge a praticare questa disciplina di cui sei indiscutibilmente il nostro “maestro”. Provvederò presto con un mio post.

    Rispondi
  2. Domenico Aurisicchio
    Domenico Aurisicchio dice:

    Non è stato delineato il Randonneurs. L’aspetto pecuriale é il viggio entro i tempi predeteinati, la lunga distanza e, il piacere del viggio notturno il veder morire e nascere il giorno. Viaggio con varie tipologie di organizzazioni da assistenza tipo GF e altre abbastanza spartane dove ci vuole autonomia, spirito di adattamente e, comunque, in tutti i casi molto belle e affascinanti proprio per la diversità. Un altro aspetto, oltre a vedere le bellezze dei paesaggi e dei paesi attraversati, pianure con temperature intorno ai 40° o montagne con vento e neve, sono le amicizie che nascono e si consolidano nel tempo.

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *