Sono disponibili dei nuovi ciclocomputer satellitari prodotti da Garmin e da Bryton che cercano di conquistarsi il mercato con nuove funzionalità di navigazione.
Per prima cosa bisogna dire che il costo di un dispositivo gps specifico per il ciclismo è comunque eccessivo rispetto alle sue funzionalità, molte delle quali si trovano, gratis, in tutti gli attuali smartphone, grazie a numerosissime app che è possibile scaricare.
Allora perchè acquistare un ciclocomputer gps ? Semplicemente perchè la sua batteria ha una durata superiore a quella di uno smartphone, perché è impermeabile e perché, essendo dedicato, dovrebbe svolgere meglio le funzioni per cui è stato creato.
Ma non sempre è così. Anzi, se ci si limita alle funzioni base può essere vero, ma se, ad esempio, vogliamo navigare il nostro percorso su una base cartografica dettagliata, lo smartphone è sicuramente insuperabile perché ha uno schermo in alta definizione e una dimensione decisamente più grande che facilita la lettura.
Per i produttori di ciclocomputer gps il problema è quindi quello di essere competitivi rispetto ai cellulari in termini di prestazioni dedicate ai ciclisti. Misuratori di potenza, cardifrequenzimetri, misuratori di cadenza, sono questi gli accessori che possono fare la differenza perché, al momento, i produttori di smartphone non sono interessati a sviluppare questi accessori che restano una prerogativa dei ciclocomputer.
Garmin è il produttore che più degli altri sta affrontando le problematiche relative alla cartografia realizzando dispositivi con schermi touch screen a colori che si avvicinano molto a quelli degli smartphone e, finalmente, mettono a disposizione cartografia basata su Open Street Map (OSM) che però, non è precaricata su tutti i dispositivi ed è a pagamento.
Recentemente anche Bryton, il concorrente povero di Garmin, si sta cimentando sulla cartografia scegliendo una strada più semplice. Nei suoi ultimi dispositivi (Rider 450 e Aero 60) è presente la base cartografica OSM (ma non a colori) con un buon dettaglio. Per seguire la traccia, che si può facilmente caricare nel formato gpx, il percorso viene indicato attraverso delle frecce (nere) che lo evidenziano sullo sfondo in bianco e nero.
L’effetto visivo al primo impatto è meno accattivante rispetto al Garmin, ma, nell’uso il Bryton si dimostra sicuramente all’altezza del suo compito, senza inutili ridondanze.
Dalla sua Bryton ha una durata della batteria di 32 ore (contro le 15 di Garmin), ha moltissime funzionalità (di quelle utili) simili, ha un’App scaricabile sullo smartphone che permette una facile personalizzazione del dispositivo e una velocissima sincronizzazione dei dati (anche su Strava ed altre applicazioni). Di contro ha una grafica meno evoluta, non ha il touch screen e qualche funzione (di cui non si sente la mancanza) in meno di Garmin.
Notevole la differenza di prezzo. Di listino un Garmin Edge 830, senza accessori, costa € 399, mentre un Bryton Rider 450, senza accessori, costa € 169.
Personalmente ho sempre utilizzato prodotti Garmin apprezzandone la funzionalità e il design, ma, da quando ho provato il Bryton Rider 450, penso che questo modello possa essere una valida alternativa ai nuovi modelli Garmin per tutti coloro che puntano all’essenziale, senza rinunciare a nulla di veramente indispensabile.
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Ho avuto sia Garmin che Bryton, ed alla fine ho scelto di avere un Garmin. Tra i due la differenza è tra chi innova e chi insegue. Senza poi parlare del supporto e del valore che i Gramin mantengono nel tempo. Purtroppo Bryton mi ha profondente deluso quando ha deciso di aggiornare il sito web facendomi perdere lo storico delle mie uscite. Garmin ha avuto un approccio diverso, quando ha rimodernato il sito web ha mantenuto tutti i dati precedenti, lasciando quel piacevole senso di fidelizzazione, che alla fine mi ha fatto scegliere di nuovo Garmin. Inoltre mi sento di suggerire i device che hanno un uso trasversale, come i Fenix, offrendo servizi eccellenti multisport.
My 2 cents 🙂
ciao Fabio, anche io ho avuto modo di utilizzare sia Bryton che Garmin. Concordo sul fatto che Garmin sviluppa e Bryton copia, ma non sempre le copie sono peggiori degli originali. Nel caso del Bryton Rider 450 devo dire che lo sto testando sul campo e mi sembra preciso e stabile, con funzionalità simili ai Garmin della generazione precedente (tasti e non touch screen, come, per altro anche Garmin ha riproposto nel suo ultimissimo Edge 530). I due fattori che mi hanno spinto a provare il Bryton 450 è la durata della batteria (3 volte superiore) e la cartografia caricata nel dispositivo. Questo perché, partecipando alla Parigi Brest Parigi il prossimo agosto, ho bisogno di un dispositivo per la navigazione che abbia già caricata la cartografia europea, che non mi si spenga durante il viaggio, e che sia facile da gestire quando sarò più concentrato a gestire la stanchezza che il ciclocomputer. Per quanto riguarda quello che ti è successo con la memoria delle traccie salvate sul sito Bryton, hai sicuramente ragione, ma, oggi, i percorsi si salvano su Strava (o altra applicazione simile) e il salvataggio con Garmin Connect non è che aggiunge particolari sicurezze e performances. Avendolo acquistato lo scorso anno, per le uscite brevi, utilizzo il mio Garmin Edge 520. Per concludere: il prezzo…!!! Garmin sta esagerando. Bryton è più abbordabile (per ora).
Vedendo le varie caratteristiche l’unico vero punto forte del Bryton è il prezzo. Sicuramente il display LCD da 2.3 pollici contribuisce non poco a far durare di più la batteria, anche se le 32 ore le vedo molto ottimistiche. Se proprio si vuole eliminare il legame con la durata della batteria integrata, allora ci sono i modelli a pile AA, tipo il Garmin eTrex22x (199€) che offre anche lo schermo TFT a colori e le mappe (TopoActive Europe).
Non conosco l’assistenza Bryton, ma quella Garmin nulla da dire, provata personalmente anche di recente.
Ultimo, ma non meno importante, per il Garmin esiste un mondo di accessori, Bryton?
Detto questo, io alla fine mi sono preso un Fenix, utilizzo trasversale e pace fatta 🙂
ottima scelta il Fenix.